UNESCO: Patrimonio Immateriale Dell’Umanità

La “CERCA E CAVATURA DEL TARTUFO IN ITALIA” è diventata Patrimonio culturale e Immateriale dell’UNESCO.

La proclamazione si è svolta il 16 Dicembre 2021 a Parigi, causa restrizioni COVID-19 il Ministero della Cultura, la Città del Tartufo, FNATI e altre associazioni erano in diretta web.  

La candidatura è stata curata a livello nazionale da un comitato tecnico-scientifico istituzionale del Ministero della cultura (MIC) e dalla collaborazione diretta dell’Associazione Nazionale Città Del Tartufo (ANCT), Associazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana (FNATI), da altre libere associazioni e da singoli Tartufai.

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La ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia’ rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.

Filmato presentato alla candidatura

Brochure Candidatura UNESCO a Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Questi i commenti dei presidenti della Città del Tartufo e di FNATI:

“Siamo entusiasti di questo risultato, finalmente ce l’abbiamo fatta – ha commentato Michele Boscagli, presidente di Anct –, la Cerca e cavatura del tartufo in Italia è diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Otto anni di lavoro sono stati apprezzati, è stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l’opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l’importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani. Un patrimonio collettivo, prezioso anche per le generazioni future, che va ben oltre il valore del prodotto in sé”.

“È un obiettivo che ci eravamo posti e dopo un lungo lavoro siamo riusciti a raggiungerlo – ha precisato Fabio Cerretano a nome delle associazioni dei tartufai italiani – la Cerca e cavatura del Tartufo è un grande patrimonio culturale immateriale tramandato di generazione in generazione fatto di storia, di cultura e di tradizioni che abbraccia tutta l’Italia, da nord a sud, e ora ottiene questo prestigioso riconoscimento dall’UNESCO. Un sogno che finalmente si avvera”.  

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